Riflessioni sull’umorismo in tempo di crisi
In questo periodo di emergenza quotidianamente, attraverso i social, arrivano messaggi umoristici relativi al Covid-19 che ci fanno sorridere almeno per qualche secondo.
L’umorismo è infatti strettamente collegato alla resilienza che è una capacità umana fondamentale per uscire dalle situazioni di crisi e di trauma.
Possiamo definire la resilienza come un processo con cui si fa fronte alle situazioni difficili riuscendo a riorganizzare la propria vita nonostante aver vissuto situazioni drammatiche e a proteggere la propria integrità.
L’umorismo ci permette di mantenere il sorriso davanti alle difficoltà e di integrare le nostre parti intellettuali, emozionali, fisiche e relazionali.
Aiuta a prendere le distanze dal problema, anche se per breve tempo, e a tollerare le anomalie di ciò che stiamo vivendo.
Stimola a trovare il lato positivo della vita: in fondo è una forma di libertà del pensiero che non si ferma alla negatività della situazione ma va oltre.
L’umorismo poi è relazionale perchè mette in comunicazione con gli altri.
E’ ciò che facciamo in questi giorni quando condividiamo immediatamente un post che ci ha fatto sorridere con le persone che vogliamo vicine.
L’umorismo non è il dileggiare che risulta invece svalutante e volgare: è un modo creativo per esprimere aspetti paradossali della nostra esperienza, per tollerare l’incertezza, ma sempre con consapevolezza e rispetto.
“Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio” è l’opera in cui Freud parla dell’umorismo come atto creativo e liberatorio che permette di esprimere sentimenti e pensieri associati a vissuti di difficoltà e disagio in forma attenuata, senza creare un danno agli altri . Per Freud infatti l’umorismo è uno dei più importanti e maturi meccanismi di difesa con cui l’essere umano può adattarsi alla realtà.
Quindi, come non mai, continuiamo ad alimentare la comunicazione umoristica con vignette, film, giochi di parole, ma anche con tutto ciò che ci fa divertire.